Polverino di pneumatico: quasi giunti al regolamento end of waste

Dopo un iter lunghissimo, siamo quasi in dirittura d’arrivo per il regolamento che disciplina la cessazione di qualifica di rifiuto per la gomma vulcanizzata derivante dagli pneumatici fuori uso (PFU). Dopo un diniego della Commissione Europea, il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole sullo schema di regolamento proposto dal Ministero dell’Ambiente.

Che cos’è l’end of waste?

Prima di vedere quali sono gli ultimi sviluppi a riguardo dell’approvazione dell’atto realizzato dal Ministero dell’Ambiente, occorre spendere qualche parola sul tema in esame.

La cessazione della qualifica di rifiuto (“end of waste”), consiste, sotto il profilo operativo, in un processo di recupero eseguito su un rifiuto, al termine del quale esso perde tale qualifica per acquisire quella di prodotto. Si tratta, quindi, di un processo permette ad un rifiuto di tornare a svolgere un ruolo utile come prodotto, e non il risultato finale dello stesso.

Si tratta di un’attività molto importante. Infatti, il recupero dei rifiuti e l’assunzione della veste, formale e sostanziale di una materia prima seconda, consente di sostituire le materie prime vergini, ottenendo due importanti risultati: da un lato preservare quantità e qualità di queste, e dall’altro realizzare processi produttivi a basso costo.

Affinché il rifiuto, una volta assunta tale qualifica, possa tornare nuovamente nel circuito economico, senza essere scambiato come tale, deve soddisfare rigorosi requisiti e ciò non è semplice in termini assoluti e per la mancanza di una disciplina normativa che la individui. I regolamenti, in cui tali requisiti sono fissati, vengono prodotti dopo un iter spesso e volentieri interminabile, e comunque inadeguato rispetto ai tempi del mercato.

Il caso dei pneumatici fuori uso.

Non è sfuggito a questo infausto destino anche il regolamento per la cessazione della qualifica della gomma vulcanizzata ricavata dai pneumatici fuori uso, composto da 6 articoli e 3 allegati, con cui vengono fissati da un lato i requisiti tecnici, soddisfatti i quali un rifiuto cessa di essere tale, e dall’altro gli scopi specifici per quali può essere destinata il modello di dichiarazione di conformità da utilizzare.

In origine esso era stato favorevolmente licenziato  dal Consiglio di Stato il 27 luglio 2017, mentre, all’inizio del 2018 è stato bocciato dalla Commissione Europea, in quanto possibile restrizione utilizzo della gomma vulcanizzata granulare.

Sicché esso è stato ripresentato, in forma e contenuti diversi ed aggiornati, per consentire il recepimento delle osservazioni comunitarie.

Da ultimo, la documentazione ha ricevuto due pareri transitori, con i quali il Consiglio di Stato aveva richiesto l’aggiornamento della documentazione tecnica di accompagnamento (prodotta da Ispra e dall’Istituto Superiore della Sanità).

Infine, lo scorso 3 dicembre 2019, il Consiglio di Stato, con un parere espresso il 23 dicembre 2019 (n. 3186), ha ritenuto superati tutti i rilievi precedentemente manifestati, compresi quelli legati alla sostituzione dell’elenco dei divieti di utilizzo della gomma vulcanizzata granulare.

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