ASVIS, con un report recentemente presentato a Roma presso l’Auditorium Parco della Musica, ha messo in luce le principali criticità che possono derivare numerose prescrizioni contenute nella manovra 2020 in rapporto al raggiungimento dei “17 obiettivi” dell’Agenda 2030.
Cosa viene affrontato nel rapporto ASVIS
ASviS aveva presentato, l’ottobre scorso, il Rapporto per l’anno 2019, con il quale spiegava come l’Italia, ed in generale la Comunità Europea si rapportasse al raggiungimenti degli obiettivi di sviluppo sostenibile posti dall’organizzazione delle nazioni unite da raggiungere entro i prossimi 10 anni (i c.d. “Sustainable Development Goals” dell’Agenda 2030, SDGs, in numero pari a 17) dell’Agenda 2030, approvata da tutti i Paesi delle Nazioni Unite nel settembre del 2015, illustrando nel contempo il quadro delle riforme normative intervenute nel corso dei precedenti dodici mesi e il profondo cambiamento intervenuto negli orientamenti politici dell’Unione europea con l’avvio della nuova legislatura, le quali, riconoscono la centralità dell’Agenda in tema di politiche economiche, sociali e ambientali.
Lo scorso 26 Febbraio ASVIS ha presentato un rapporto dove vengono aggiornati al 2018 gli indicatori compositi che consentono, a partire da oltre 160 indicatori elementari pubblicati dall’Istat, di valutare gli avanzamenti del nostro Paese rispetto ai 17 SDGs, diffusi i risultati di alcune analisi sulla conoscenza dell’Agenda 2030 nella popolazione residente nel nostro Paese e sulla “domanda” di politiche orientate allo sviluppo sostenibile, e analizzati i provvedimenti contenuti nella Legge di Bilancio 2020 rispetto al loro impatto prevedibile sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile.
L’analisi qui condotta ha potuto beneficiare anche della valutazione dell’impatto della Legge di Bilancio 2020 sugli indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES), pubblicata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) il 18 febbraio: il Governo ha manifestato la volontà di porre al cnetro della propria azione, lo sviluppo inclusivo e sostenibile, impegnandosi a rilanciare l’economia senza perdere di vista la stabilità e sostenibilità della politica di bilancio, sottolineando con tale rapporto, come la Legge di Bilancio per l’anno in corso, e i provvedimenti collegati, perseguano l’obiettivo di rafforzare il Benessere Equo e Sostenibile (BES) in tutte le sue dimensioni.
In generale vengono rilevati da ASVIS passi avanti per alcuni SDGs, come alimentazione e agricoltura sostenibile, salute, educazione, uguaglianza di genere, sistema energetico, innovazione, modelli sostenibili di produzione e di consumo, lotta al cambiamento climatico, qualità della governance, pace, giustizia e istituzioni solide e cooperazione internazionale.
Al contrario, si attesta un sensibile peggioramento per altri indicatori (7) con riferimento a povertà, acqua e strutture igienico-sanitarie, condizione economica e occupazionale, disuguaglianze, condizioni delle città, condizioni degli ecosistemi marini e condizioni degli ecosistemi terrestri.
Le valutazioni sulla legge di bilancio 2020
Sebbene la legge di bilancio abbia un profilo maggiormente “verde”, la politica economica ambientale attuale non è in grado di consentire il raggiungimento dei Target in scadenza nel 2020, sottolineando come la loro realizzazione venga richiesta, a gran voce, dai Cittadini chiedono, “sensibilizzati sempre di più sulla necessità di politiche per lo sviluppo sostenibile», come afferma Giovannini, Presidente dell’Associazione.
A tal proposito si evidenzia come l’efficacia dei singoli provvedimenti proposti con essa, dipenderà dalla rapidità di esecuzione e dal contenuto dei decreti attuativi.
Nel rapporto si evidenzia infatti che, nel corso dell’ultimo anno, il Pubblico ha manifestato un crescente interesse per i temi dell’Agenda 2030, come testimoniato dalla rilevazione condotta annualmente per la Fondazione Unipolis sulla conoscenza dell’Agenda 2030, passata dal 22,8% al 28,2%, con un aumento di circa sette punti nell’ultimo anno.
Di interesse anche i risultati ottenuti da un indagine Eumetra, pubblicata sul finire dello scorso anno e richiamata nel documento, con il quale si attesta che in termini di urgenza dei provvedimenti riguardanti i singoli Obiettivi di sviluppo sostenibile, gli intervistati mettono in cima alla relativa classifica l’acqua pulita (Obiettivo 6), la buona salute (Obiettivo 3), le azioni per il clima (Obiettivo 13) e l’energia rinnovabile (Obiettivo 7), mentre attribuiscono meno importanza agli Obiettivi relativi all’uguaglianza di genere (Obiettivo 5), alla riduzione delle disuguaglianze (Obiettivo 10) e all’innovazione, alle imprese e alle infrastrutture (Obiettivo 9).