CONAI: aumenta il CAC per carta e vetro

Con una recente comunicazione, Conai, Consorzio nazionale degli imballaggi ha stabilito un incremento del c.d. “contributo ambientale” (“CAC”), questa volta relativamente agli imballaggi in carta ed in vetro.

Come si è giunti all’aumento

L’aumento è stato stabilito in base alle richieste formulate dai Consorzi di filiera di riferimento, ed in particolare Comieco e Coreve, come si legge in una nota del consorzio.

In tal modo, scrive CONAI, dovrebbe essere garantito un equilibrio economico tale da assicurare le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi di recupero e riciclo dei rifiuti di imballaggio su tutto il territorio nazionale.

L’entità degli incrementi per gli imballaggi in vetro

Partiamo dal vetro. Il CAC per gli imballaggi costituiti da questo materiale subirà un incremento da 27€ per tonnellata a 31 EUR/tonnellata, con decorrenza il prossimo Luglio.

Le ragioni dell’aumento risiedono nei maggiori quantitativi intercettati dalla raccolta differenziata, soprattutto nel meridione del nostro Paese, in relazioni ai maggiori costi per il trasporto ed il correlato trattamento negli impianti, che, come noto, sono localizzati prevalentemente nel settentrione. Tali aumenti avranno effetti anche sulle procedure forfettarie/semplificate, i cui valori saranno comunicati entro la fine di marzo.

L’entità degli incrementi per gli imballaggi in carta

Invece, dalla Comunicazione del CONAI, si evidenzia che il CAC per gli imballaggi in carta passerà da 35 EUR/tonnellata a 55EUR/tonnellata a partire dal prossimo 1° giugno, mentre rimane inalterato il contributo aggiuntivo (20 EUR/tonnellata) per i poliaccoppiati a prevalenza carta idonei al contenimento di liquidi, per i quali il contributo ambientale sarà quindi di 75 EUR/tonnellata.

La rimodulazione del contributo è dovuta principalmente a due fattori: l’incremento delle quantità previsionali del 20% nel 2020 degli imballaggi derivanti dalla raccolta differenziata comunale e affidati a Comieco, con conseguenti ricadute sui costi di raccolta e trattamento, e la forte diminuzione dei valori economici del macero, in alcuni casi addirittura azzerati.

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