Il governo vara, con il decreto legge n. 23 del 8 aprile, una serie di misure per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Tra queste anche il rafforzamento della cosiddetta Golden Power riguardante la tutela delle Infrastrutture critiche nei settori dell’energia e dell’acqua.
La Golden Power
Con il decreto-legge n. 21 del 2012, il governo dell’epoca varò una serie di misure per tutelare le infrastrutture di rilevanza strategica sulle quali interviene oggi l’esecutivo, tra quelli individuati dal Regolamento Europeo n 452 del 2019.
Si tratta di una facoltà di cui si può avvalere il Consiglio dei Ministri, solamente se sussiste un danno, dimostrato, all’interesse nazionale e nel rispetto delle regole di concorrenza fissata da Comunità Europea, di opporsi circa l’acquisto determinate partecipazioni societarie o comunque di dettare delle specifiche condizioni in merito, oppure di apporre veti sull’adozione di particolare delibere aziendali.
In particolare viene consentito al governo di sottoporre a preventiva autorizzazione le operazioni societarie rilevanti le cosiddette infrastrutture critiche, sia quelle virtuali che quelle fisiche (tra cui rientrano quelle afferenti ai settori dell’energia dei trasporti dell’acqua, della salute e delle telecomunicazioni), nonché tecnologie critiche e i prodotti a duplice uso (fra i quali rientrano i semiconduttori la cibersicurezza le tecnologie aerospaziali le tecnologie di difesa le tecnologie di stoccaggio dell’energia l’intelligenza artificiale e così via discorrendo).