“Secondo le analisi dell’Osservatorio Bikeconomy e della European Cyclist Federation, il valore globale della bikeconomy è pari a 500 mld di euro, nella sola UE. Altro dato molto importante è che tutti i comparti della bikeconomy sono oltre che facenti parte del medesimo ecosistema, totalmente sostenibili.
I vantaggi scaturenti sono di conseguenza non solo importanti ma anche perfettamente coerenti con i principi ESG. Il COVID 19 ha generato una forte sensibilizzazione verso diversi temi come la qualità della vita su tutti ma anche la prevenzione e la salute, la voglia di vivere in contesti sani, smart e sostenibili, l’attenzione a clima ed ambiente, l’esigenza di dare valore al proprio tempo, sono diventati fattori chiave per il futuro e tutti possono essere acquisiti grazie all’utilizzo della bicicletta.
L’elevatissimo aumento del costo carburanti e più in generale delle fonti di energia classica elevano l’importanza della bikeconomy, divenuta strategica non più solo per la mobilità ma anche per l’energia e il clima.
L’Italia sconta un grave ritardo rispetto alla gran parte dei Paesi europei a causa della sua radicata politica dei trasporti ‘auto-centrica’, che dovrà necessariamente mutare, per convertirsi a favore della mobilità sostenibile, senza la quale non sarà possibile avere città smart, riqualificazione urbana, rigenerazione dei territori anche in chiave turistica. Sarà indispensabile una capillare ed adeguata informazione ed il supporto di esperti che, vista la novità di questo comparto, sono ancora pochi. Il principale obiettivo da raggiungere è una politica nazionale che detti linee guida efficaci in materia, per allineare l’Italia agli altri Paesi”