Ogni anno, il 25 novembre si celebra la Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne ufficializzata dalle Nazioni Unite nel 1999.
Confindustria Cisambiente continua a portare avanti la propria collaborazione con la Fondazione Don Bosco nel Mondo e questi sono i dati del report intermedio del progetto Borse di Studio Supporto Psico-sociale Bambine e Ragazze di Damasco:
▪️151 bambine e ragazze hanno ricevuto borse di studio;
▪️46 bambine e ragazze si sono iscritte al programma educativo, 25 delle quali sono anche beneficiarie di borse di studio;
▪️103 bambini e ragazzi si sono iscritti al programma educativo.
Beneficiarie dirette del progetto sono 197 bambine e ragazze siriane residenti nell’area di Damasco, di età compresa fra i 6 e i 17 anni, le cui famiglie versano in condizioni socio-economiche estremamente svantaggiate e non sono in grado di affrontare i costi relativi all’istruzione delle proprie figlie – rette scolastiche, materiali scolastici, trasporto.
Questo il pensiero di Tiziana Vona (Self Garden – Consigliere Generale Confindustria Cisambiente e Presidente Area Impianti) in una giornata così importante: “Credo che le donne non debbano imitare lo stile di leadership maschile ma proporre il proprio modo di essere leader attraverso la gentilezza, la sensibilità, la cura e l’attenzione che da sempre le ha contraddistinte e che sono alla base dello sviluppo sostenibile. In questi giorni purtroppo, visti gli ultimi fatti di cronaca, si parla molto di cosa le istituzioni dovrebbero fare per contrastare la violenza di genere. Io trovo che si parli molto poco di quello che si fa per chi ‘sopravvive’ alla violenza. La maggior parte di loro si sente isolata e invisibile, nell’estrema difficoltà di gestire la propria vita e quella dei propri figli. Prendersi cura di loro e del loro futuro, restituendo una dignità sociale e un’autonomia potrebbe essere un passo importante. Come imprenditrici abbiamo il dovere di costruire percorsi di responsabilità sociale di impresa che definiscano, attraverso modelli di innovazione sociale inclusiva, un cambiamento culturale. La solidarietà sociale non va confusa con un generico atteggiamento di solidarietà e aiuto reciproco: è la premessa perché le persone agiscano insieme come collettività. L’indipendenza economica delle donne è la prima garanzia di libertà individuale e di sviluppo sociale ed è un passo fondamentale per completare il percorso di uscita dalla violenza di genere. Oggi, ancora di più, dobbiamo costruire una rete di contrasto e prevenzione alla violenza di genere attraverso una comunicazione diversa del fenomeno, definendo un cambiamento di sistema: la donna non si deve percepire più come vittima, ma come artefice del proprio futuro”.