Ambiente: dalla prevenzione incendi alla gestione delle aree protette.Intervista Al Generale Rispoli del CUFAA

Da Nord a Sud, in pianura come nelle zone in rilievo, ogni estate è elevato il numero di incendi che divampano sul territorio italiano. Gli effetti sull’ambiente non sono trascurabili: dall’inquinamento atmosferico all’indebolimento del suolo, con conseguente aumento del rischio idrogeologico. Che cosa si può fare per contenere la situazione? Quali accorgimenti si possono adottare nella quotidianità per ridurre il rischio? Di questo, e altro ancora, ha parlato con noi il Generale Rispoli del CUFAA – Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri.

Ogni anno il periodo estivo è segnato da incendi che danneggiano porzioni di territorio. Quale attività è condotta dal CUFAA per arginare il fenomeno?

Il contrasto agli incendi boschivi rappresenta una priorità per tutte le Istituzioni, ai vari livelli. Anche l’intero comparto della Difesa, attraverso un approccio interforze e di complementarietà, svolge quotidianamente un importante ruolo a supporto della collettività, in particolare in caso di calamità ed emergenza.

I Carabinieri del CUFA si occupano in via prioritaria di prevenzione e repressione delle violazioni in materia di incendi nonché del monitoraggio del territorio, con raccolta, elaborazione, archiviazione e diffusione dei dati, anche relativamente alle aree percorse dal fuoco e la loro perimetrazione, attività, queste ultime, funzionali all’alimentazione del catasto incendi per l’applicazione dei previsti vincoli normativi. Nel settore il CUFAA si avvale, in particolare, del N.I.A.B. (Nucleo Informativo Antincendio Boschivo) che, sfruttando strumenti e tecnologie innovative – come quelle satellitari, informatiche e sistemi di Aeromobili a Pilotaggio Remoto – svolge attività di analisi criminale usufruendo di una rete di referenti in tutto il territorio nazionale. Il Nucleo fornisce supporto tecnico- scientifico – operativo ai Reparti, anche per l’individuazione delle aree di insorgenza del fuoco, la repertazione specialistica e quindi in tutte quelle attività finalizzate ad individuare e deferire all’Autorità Giudiziaria i responsabili degli incendi, sia di natura dolosa che colposa.

Nella stagione estiva di forte pericolosità il CUFAA, attraverso i propri Reparti distribuiti capillarmente sul territorio nazionale, potenzia i servizi di prevenzione e repressione dei reati connessi agli incendi. A tale scopo il N.I.A.B. redige un documento di analisi del fenomeno che individua statisticamente le aree del territorio nazionale maggiormente soggette alla problematica, ove focalizzare l’attenzione. In ogni caso, la più efficace azione per arginare gli incendi rimane la prevenzione, ed in particolare la cura del territorio e della vegetazione.

Sono state promosse specifiche campagne antincendi?

Ferme restando le competenze di intervento in caso di incendio boschivo delle varie Autorità, nazionali e locali, anche per la stagione in corso è stato programmato un servizio di rinforzo operativo di prevenzione e repressione degli incendi, tramite l’invio di pattuglie di Carabinieri Forestali che presidiano degli hot spot individuati dalle analisi statistiche, in varie zone del territorio nazionale. In chiave di prevenzione sono stati anche attivati accordi di collaborazione con le associazioni ambientaliste e di categoria (Arcicaccia, Federmoto, WWF, Confagricoltura, EMPA ODV).

Nell’eventuale necessità di accertamenti urgenti su aree percorse dal fuoco di particolare rilevanza è allestito un dispositivo di Task Force, composto da un totale di circa 80 militari suddivisi in squadre di pronto impiego, in grado di intervenire in 12-24 ore, su tutto il territorio nazionale. Tale personale, nell’ambito dell’urgente attività investigativa, supporta i militari locali nell’immediata acquisizione di testimonianze, nell’analisi dei luoghi, ricercando ed individuando le tracce pertinenti la consumazione del reato ed evitando l’alterazione dello stato dei luoghi.

Quali altre criticità impattanti sull’ambiente si registrano in estate e quali le strategie per contrastarle?

Oltre gli incendi boschivi, in estate le criticità sono comunque legate agli effetti del cambiamento climatico. Anche in molte aree del nostro Paese il clima ha perso le proprie caratteristiche di “mediterraneità”, verificandosi sempre più spesso eventi estremi. Trombe d’aria, bombe d’acqua, sciami di fulmini, oltre a determinare gravi danni agli insediamenti umani, sono responsabili di dissesti di natura idrogeologica, tanto più rilevanti quanto più il territorio risulta abbandonato o sovra sfruttato. Situazione aggravata, in talune zone, dalla mancanza di una copertura vegetale adeguata o di corrette sistemazioni idraulico – forestali.

È necessario quindi ripensare allo sviluppo soprattutto delle aree interne del nostro Paese incoraggiando la permanenza delle popolazioni attraverso interventi di sviluppo economico sostenibile e compatibile con gli ambienti naturali. Interventi di rimboschimento e di corretta gestione forestale sono estremamente utili per contrastare quelli che sono gli effetti immediati ed evidenti dei cambiamenti climatici che, soprattutto in estate, dispiegano tutta la loro pericolosità.

La bella stagione è anche il periodo migliore per godere delle bellezze paesaggistiche. Quali sono le principali raccomandazioni per vivere il territorio in sicurezza e nel rispetto delle sue specificità?

E’ importante conoscere la natura e imparare a rispettarla. È necessario diffondere l’idea che il rispetto della legge e delle regole, anche in questo settore, non è dovuto per “timor di pena” ma per amore verso l’ambiente e il territorio in cui viviamo, perché eventuali danni che causiamo si ripercuotono inevitabilmente su noi stessi. Lo possiamo definire il “paradigma delle tre C”: Condivisione, Conoscenza e Consapevolezza.

Nel nostro piccolo, individualmente, possiamo fare la differenza. Nel corretto utilizzo delle risorse naturali, nelle nostre abitudini quotidiane, nel rispetto dell’ambiente e degli ecosistemi – comprendendo il rispetto per gli animali – ed anche evitando tutti quei comportamenti colposi o superficiali che possono causare enormi danni, come sovente accade, appunto, negli incendi boschivi. 

I Carabinieri Forestali attraverso le numerose attività di educazione ambientale favoriscono lo sviluppo di una “cultura ambientale” che deve diventare parte integrante della formazione di ogni cittadino e rappresenta il principale strumento per tutelare le nostre città, i nostri boschi, i nostri paesaggi.

Molte aree protette in Italia sono gestite dal CUFAA. Che tipo di approccio viene adottato e quali sono i risultati in termini di salute ambientale?

La gestione unitaria delle 150 aree protette dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità ha favorito la nascita di una rete nazionale di amministrazione, studio e conservazione del patrimonio naturale italiano, permettendo un efficace mantenimento degli equilibri ambientali. Per aumentare o mantenere la biodiversità dei differenti habitat è necessario differenziare la cura del territorio con idonee e specifiche modalità di gestione, rese possibile da personale appositamente formato e impiegato.

In tali aree si promuove una selvicoltura attiva e adattiva, oltre che specifiche attività di ingegneria forestale, manutenzione, nonché di analisi e continuo monitoraggio tecnico-ambientale, che sono funzionali ad una valorizzazione dell’ambiente e del territorio, per preservare e rendere fruibile, in modo sostenibile, lo straordinario “scrigno” di biodiversità del nostro Paese, ricchezza unica al mondo da un punto di vista genetico, naturalistico ma anche storico, sociale, culturale ed economico. Ricollegandomi al fenomeno degli incendi, è importante evidenziare che proprio questa particolare cura ha permesso, in sostanza, di azzerare i danni del fuoco all’interno delle aree protette gestite dai Carabinieri Forestali.

Colgo l’occasione per ringraziare le donne e gli uomini del CUFAA per il servizio quotidianamente svolto con professionalità, disponibilità e grande passione per l’ambiente e la natura, tutte qualità fondamentali per corrispondere alle aspettative del cittadino, con prontezza operativa e competenza.

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