Con uno studio rilasciato recentemente, REF Ricerche evidenzia come la risposta delle Istituzioni, ed in particolare degli operatori della filiera ambientale, sia stata efficace in risposta alle drastiche misure applicate durante il recente lockdown.
Il contenuto dello studio
Con esso sono state analizzate e valutate le misure messe in campo per affrontare l’emergenza sanitaria dovuta al virus covid-19 e le richieste dei vari portatori di interesse, mettendo in evidenza gli scenari che si potranno manifestare da qui ai prossimi mesi e calcolando il rischio potenziale legato alla morosità nel pagamento da parte delle utenze servizi di igiene urbana della tassa rifiuti, pratica posta in essere dagli Enti locali durante il periodo in esame ed evidenziata fortemente dalla nostra Associazione, al fine di consentire un opportuna gestione finanziaria del tributo e contenere la sofferenza degli stessi soggetti passivi del rapporto tributario.
TARI: l’intervento di ARERA e la questione morosità
È noto che la situazione di emergenza sanitaria, e tutti i provvedimenti che ne sono seguiti in termini di limitazione dello svolgimento di talune attività imprenditoriale, hanno avuto ripercussioni dirette e indirette anche sulla gestione dei rifiuti urbani e assimilati, a riguardo sia della quantità che della qualità della produzione degli stessi.
Anche grazie alla Circolare ministeriale Ambiente del 30 Marzo scorso, recante “Criticità nella gestione dei rifiuti per effetto dell’Emergenza COVID 19 – indicazioni.”, che pure ha determinato un diverso approccio da parte di ciascuna singola regione in termini di gestione dei rifiuti sanitari prodotti da soggetti positivi al virus o in quarantena, si è potuto tamponare una situazione che ha, giocoforza, richiesto l’ampliamento dei termini del deposito temporaneo, dei tempi di stoccaggio dei rifiuti, del conferimento in discarica e negli inceneritori.
Quanto ribadito in varie sedi istituzionali da Confindustria Cisambiente, viene confermato dalle evidenze empiriche dell’attività di analisi: REF ribadisce come accanto alle istanze di decurtazione della TARI, provenienti dalle attività economiche colpite dai provvedimenti di sospensione, la spada di Damocle che incombe è il probabile aumento della morosità, per le imprese in difficoltà e per le conseguenze sulle famiglie che hanno perso il lavoro, con impatti per l’equilibrio finanziario dei Comuni e degli operatori, tali da pregiudicare la stessa continuità del servizio.
Per queste ragioni, un intervento di riduzione alla TARI è apparso opportuno, tale da spingere ARERA a disciplinarne l’attuazione limitatamente alla minore produzione di rifiuto da parte delle imprese colpite dai provvedimenti di sospensione e alle famiglie povere. L’Autorità è intervenuta sul mercato dell’igiene urbana con l’intenzione di apportare modificazioni al metodo analitico alla base della determinazione delle tariffe.
Risale al 27 Luglio scorso una deliberazione (la 299/2020/R/rif del 28 luglio 2020) con la l’Autorità differisce i termini di cui alla Deliberazione 238/2020/R/RIF in materia di copertura dell’esposizione finanziaria del servizio di gestione integrata dei rifiuti, anche differenziati, urbani e assimilati a seguito dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
È chiaro che le conseguenze economiche del COVID-19 vanno ben oltre l’impatto sulla TARI.
Approfondimenti
Delibera ARERA 299/2020/R/rif del 28 luglio 2020 (cliccare qui)