Nella giornata di ieri, una Delegazione di Confindustria Cisambiente, composta dal Direttore Generale, Dott.ssa Lucia Leonessi, dal Capo Ufficio Legislativo, Avv. Matteo Maioli, e dal Direttore Tecnico, Dott. Stefano Sassone, ha incontrato l’on. Vannia Gava, Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), accompagnata dal Capo Dipartimento, Ing. Laura D’Aprile. L’occasione è stata quella di avviare un costruttivo confronto su alcuni colli di bottiglia del settore ambiente e rifiuti. Diversi temi trattati l’incontro, dal CSS fino i criteri ambientali minimi.
I temi dell’incontro
Per realizzare un modello di economia circolare, il nostro paese richiede che vengano eliminati alcuni di bottiglia generati dall’attuale assetto normativo ambientale.
Nel corso degli ultimi tempi il legislatore e il Ministero dell’Ambiente della sicurezza energetica hanno profuso un notevole sforzo, che ha condotto alla realizzazione del programma Nazionale sulla gestione dei rifiuti, e alla strategia italiana sull’economia circolare, e nell’ambito di questa, al nuovo sistema informatico per la tracciabilità dei rifiuti denominato RENTRI, sta per vedere la luce.
Ed è apprezzabile, in questo contesto, che le istituzioni prevedono un cattivo coinvolgimento, nella maggior parte dei casi, portatori di interesse, quali è il comparto industriale dell’ambiente italiano
Tuttavia, quanto disposto, deve essere opportunamente testato, ovvero, una volta fatta la regola, deve essere individuata una sua efficacia e applicazione.
Abbiamo pertanto evidenziato come:
- sia necessaria una opportuna calibrazione dei criteri ambientali minimi, in particolare il merito alla produzione dei contenitori (e segnatamente in merito alla colorazione di vasche e coperchi, al contenuto di riciclato al loro interno, alla opportuna perimetrazione oggettiva dei contenitori);
- sia opportuno dare dignità e sostegno, sotto un profilo finanziario, individuando opportuni meccanismi di incentivazione, alla produzione dei fertilizzanti siano in grado di utilizzare le matrici organiche, richiedendo il riconoscimento, ove possibile, a livello normativo e/o regolamentare, alla digestione anaerobica termofila di matrici organiche costituenti rifiuto, tra cui anche fanghi di depurazione;
- come, da ultimo sia necessario trovare una soluzione alla questione della diversa concentrazione di inquinanti nelle acque di scarico, laddove richiesta dalle regioni italiane, ipotizzando una pavimentazione normativa orizzontale sull’intero territorio italiano.
Questi argomenti hanno trovato ed un interesse della componente ministeriale, avviando in tal modo un percorso, in cui Confindustria Cisambiente intende offrire il proprio supporto termini di conoscenze e best practice, utili a perfezionare e completare l’ottimo lavoro svolto dalle pubbliche istituzioni.
Infine, abbiamo sollecitato:
- la risposta ad un interpello della Regione Lazio avente ad oggetto i chiarimenti relativi al nuovo regime di deroghe relativo alle discariche previsto dall’art. 16-ter del Decreto “Discariche” (D. Lgs. n. 36/2003);
- la risposta ad interpello sulle novità normative introdotte sulla L.36 dal D. Lgs. 121 del 2020,
- l’inserimento di AIREC in merito alla partecipazione ai lavori del Comitato di Vigilanza e Controllo, istituito dal DM 22/2013.