Confindustria Cisambiente porta a Ecomondo un’alternativa al Fast Fashion

Nel fitto calendario degli appuntamenti di Confindustria Cisambiente per la 27ª edizione di Ecomondo, spazio ad una sostanziosa e innovativa riflessione sul rapporto tra mondo della Moda e Sostenibilità con l’evento “Tessile o non Tessile?” presso la Sala Gialla in Hall Sud. 

Il Direttore Generale di Confindustria Cisambiente Lucia Leonessi ha organizzato e voluto questo dibattito molto attuale su un tema così delicato, moderato da Stefano Sassone (Direttore Tecnico Confindustria Cisambiente) con il saluto iniziale del Presidente di Confindustria Cisambiente Donato Notarangelo. Le stagioni, una volta scandite da collezioni precise in ordine temporale e universale, ora si sono trasformate in continue consegne di abiti e accessori che non corrispondono ad alcun parametro. Tutto ciò crea un’enorme offerta che non riesce ad essere assorbita, con una diminuzione del valore delle collezioni ed una produzione che non viene smaltita. 

“Continuo a credere nell’importanza strategica di aree come il tessile, che produce due milioni di tonnellate in un anno e che può essere un bacino immenso di CSS, ovvero i combustibili solidi secondari ottenuti da rifiuti non pericolosi. La valorizzazione del rifiuto potrebbe essere un serbatoio di autonomia energetica, ma è una battaglia che si consuma su territori di burocrazia complessi” ha dichiarato il Direttore Generale di Confindustria Cisambiente, Lucia Leonessi

Industriali del recupero come Matteo Mantellassi della Manteco di Prato e impiantisti innovativi hanno presentato iniziative attuali e future, volte a incentivare il riciclo e a trasformare la filiera produttiva tessile: “Noi ricicliamo principalmente lana e lavoriamo tanto sull’aspetto della durabilità del prodotto – ha spiegato Mantellassi – Abbiamo fatto studi con dati scientifici su lane riciclate Mwool e lane vergini Reviwool da recupero, è emerso che la nostra lana riciclata impatta il 95% circa in meno della lana vergine. Riusciamo a dare dati oggettivi ai nostri consumatori e da uno studio pionieristico abbiamo calcolato che la nostra lana riesce a essere riciclata sei volte. C’è ancora tanto da lavorare nel settore, per questo ci dobbiamo basare molto sui dati, perché bisogna capire come si può operare per impattare il meno possibile”.

Inoltre l’incontro con la stilista Chiara Boni, fra i principali rappresentanti della Moda italiana nel mondo, e la presenza del Segretario Generale di FEAD Paolo Campanella hanno garantito lo sguardo creativo ed allargato all’Europa. Sono intervenuti anche Salvatore Toma (Presidente Confindustria Taranto), Edoardo Amerini (Consigliere Generale Confindustria Cisambiente e Fondatore TMP 21), Verdiana Toma (Imprenditrice You’re Up) e Khadija Ajmi (Greenthesis Group).

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