Ambiente a Viso Aperto è l’evento che Confindustria Cisambiente ha portato sul palco centrale della fiera di Rimini nella prima giornata della 27a edizione di Ecomondo, la più accreditata manifestazione dedicata all’economia circolare e alla sostenibilità.
Un focus sul binomio Ambiente – Legalità condotto da Nicola Porro, alla presenza e con la conclusione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Picchetto Fratin e l’intervento del Vice Ministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto.
Esponenti di primo piano delle istituzioni e dei più rappresentativi enti del settore ambientale si sono confrontati sui principali strumenti giuridico-normativi a disposizione per contrastare gli illeciti e assicurare un corretto approccio alla tutela dell’Ambiente, con particolare riferimento alla gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Un dialogo a più voci, dopo i saluti di Confindustria, tra Presidenti di MPS, di ARERA, di ISPRA, di CERVED, per evidenziare la rilevanza delle relazioni sinergiche e proattive tra istituzioni e industria nella realizzazione di modelli gestionali consapevoli e responsabili, in una prospettiva di legalità ambientale e di sostenibilità.
“Come Confindustria Cisambiente abbiamo sempre considerato la legalità un principio cardine della nostra associazione – Queste le parole del Presidente di Confindustria Cisambiente Donato Notarangelo – Crediamo fermamente che ogni impresa debba impegnarsi per operare in modo trasparente, rispettoso delle normative e consapevole del proprio impatto sull’ambiente e sulla collettività. È fondamentale un dialogo costruttivo tra il settore privato, le istituzioni, le forze dell’ordine e la società civile. Abbiamo bisogno di norme chiare, applicabili e, soprattutto, ben calibrate rispetto alla realtà operativa del nostro settore. Norme ed organi di controllo che puniscano con fermezza chi agisce nell’illegalità, ma che sappiano anche valorizzare chi lavora in modo virtuoso, promuovendo l’innovazione e la sostenibilità e creando opportunità di lavoro e sviluppo per i territori. Per creare questo circolo virtuoso di dialogo, cultura, sviluppo e legalità è necessario eliminare quei preconcetti e quelli stereotipi che in in passato hanno colpito gli operatori del nostro settore” – ha concluso Notarangelo.
“La legalità ambientale rappresenta un impegno congiunto tra Istituzioni, aziende e cittadini per la promozione di uno sviluppo sostenibile, indispensabile per il benessere e la qualità della vita di ogni individuo – ha sottolineato il Presidente di Ispra Stefano Laporta – il rispetto delle normative nazionali e internazionali, l’applicazione rigorosa della legge ambientale non sono solo una garanzia di giustizia, ma anche uno strumento per preservare il pianeta per le generazioni future, assicurando che le risorse naturali siano gestite in modo equo e sostenibile. Per garantire la legalità ambientale è fondamentale la collaborazione di tutti, ogni individuo deve poter partecipare attivamente con comportamenti quotidiani consapevoli e responsabili. Come ISPRA ed SNPA, ribadiamo il nostro impegno a favore della legalità ambientale e ci uniamo agli sforzi globali per proteggere il nostro pianeta, fermamente convinti che la giustizia ambientale sia una condizione necessaria per uno sviluppo equilibrato e rispettoso dell’ambiente”.
“Per rilanciare i processi di risanamento e reindustrializzazione, nel pieno rispetto della sostenibilità, oggi più che mai si rendono necessarie misure incisive sul fronte della semplificazione normativa – ha affermato il Vice Presidente di Confindustria per l’organizzazione e i rapporti con i territori e le categorie Vincenzo Marinese – La stratificazione normativa ambientale è un ostacolo alla competitività. Ci vuole un patto civile tra pubblico e privati, con l’obiettivo di instaurare un rapporto di fiducia tra le amministrazioni e il tessuto produttivo che miri a sciogliere le criticità, accelerando le procedure autorizzative. Il dl ambiente, attualmente in fase di conversione, va in questa direzione ma è importante potenziarlo nell’ottica di eliminare oneri ingiustificati a carico delle imprese e dare un forte impulso agli investimenti”.
“Il settore dei rifiuti è complesso perché, in un processo solo apparentemente semplice, sono coinvolti attori diversi – ha dichiarato Stefano Besseghini, Presidente ARERA – il contesto normativo è articolato e il controllo è affidato ad una governance multilivello che, all’atto pratico, può trasformarsi in pieghe normative in grado di favorire comportamenti opportunistici.
La razionalizzazione della governance, un metodo tariffario trasparente in ogni passaggio e un sistema unico come riferimento, sono il presupposto – pur nella differenza delle realtà territoriali – per una maggiore certezza nell’applicazione delle norme e per una razionalizzazione dei rapporti tra i soggetti in campo. La regolazione, introducendo criteri chiari e di coerenza, rafforza la possibilità di controlli e aumenta decisamente la trasparenza. Il potenziale di tale azione è apparso da subito molto evidente anche nella nuova collaborazione tra ARERA e l’Arma dei Carabinieri, in cui si stanno valutando evoluzioni innovative delle attività di verifica”.
“La gestione del rapporto Ambiente-Legalità richiede un impegno condiviso – ha dichiarato il Direttore Generale di Confindustria Cisambiente Lucia Leonessi – Competenze e risorse delle istituzioni e del privato devono essere integrate per promuovere soluzioni innovative che sostengano la legalità e la trasparenza, che sono non soltanto un valore etico quanto piuttosto un prerequisito necessario per operare nel mondo industriale di oggi. Ambiente e Industria sono un binomio dove l’affidabilità porta già da sola ad un buon posizionamento sul mercato – ha proseguito il DG Leonessi – Oggi le aziende devono saper coniugare competitività e rispetto dell’ambiente, devono investire in nuove tecnologie, devono rapportarsi con normative, forse, prolifiche e complesse. In questo contesto si rivela fondamentale il ruolo del Sistema Associativo, che, con la sua struttura di Dirigenti ed esperti, fa da ponte con le Istituzioni e lavora per creare le migliori condizioni, supportando e accompagnando le imprese, e al contempo interagisce con gli enti di normazione per far sì che la semplificazione sia reale e aderente alle esigenze del settore, proprio per ridurre incertezze e ambiguità. Queste attività, che devono essere svolte dalla Tecnostruttura in modo trasparente, rappresentano una garanzia, uno strumento per assicurare una crescita sana, a vantaggio dell’economia e anche del tessuto sociale nel suo complesso”.
“Abbiamo un comune intento che è il rispetto delle regole: difendere il lecito ed aggredire l’illecito – ha spiegato Francesco Paolo Sisto, Vice Ministro Giustizia – servono controllo sugli impianti e maggiore tracciabilità. I reati ambientali sono aumentati del 66%, ci vuole uno sforzo comune e se ognuno di noi rispetta l’ambiente si può migliorare senza alcun dubbio. L’ambiente è strettamente connesso alle politiche umane”.
“La legalità e una corretta attuazione delle norme – ha affermato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin – sono i pilastri per politiche ambientali virtuose ed efficaci. Sulla gestione e smaltimento dei rifiuti, come sulle operazioni di bonifica e sul contrasto ai reati ambientali, è prioritaria la più stretta collaborazione tra istituzioni e autorità competenti”. “Le sinergie in atto, su cui il MASE è impegnato, rappresentano un modello di lavoro da proseguire e rafforzare: ciò nell’interesse – ha concluso Pichetto – anche delle imprese che lavorano per l’economia verde e circolare”.