Si è tenuto lo scorso martedì 4 Aprile, presso il Centro Studi Americani di Roma, un convegno promosso dal Corepla e da Legambiente sull’attuale stato dell’arte del riciclo dei rifiuti di imballaggio in plastica sul nostro territorio. Diversi e prestigiosi gli interventi, dal Presidente del Consorzio di filiera, ing. Antonello Ciotti, fino al Ministro dell’Ambiente, on. Gianluca Galletti.
Sempre più imballaggi in plastica raccolti in Italia
Si è tenuto a Roma, presso il Centro Studi Americani, il convegno ““L’economia circolare conviene. L’industria del riciclo della plastica come vantaggio competitivo in Italia e in Europa”, promosso da Corepla e Legambiente.
Corepla: Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclaggio ed il Recupero degli Imballaggi in Plastica è stato costituito nel novembre del 1997 ai sensi del d.lgs 22/97, subentrando al cessato Consorzio Replastic, che si occupava dei soli contenitori per liquidi, ai sensi della direttiva europea 94/62 sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggi nei diversi materiali. Il Consorzio è ora regolato dal Decreto Legislativo 152/06. Partecipa al c.d. “Sistema CONAI” (Consorzio Nazionale Imballaggi) ed è un soggetto di diritto privato senza scopo di lucro e con finalità di carattere sociale, finanziato mediante il Contributo Ambientale CONAI sugli imballaggi immessi sul mercato nazionale, (prodotti in Italia o importati sia vuoti che pieni) determinato e gestito dalle Imprese tramite lo stesso CONAI, quindi del tutto estraneo alla fiscalità pubblica ed i i proventi delle vendite dei rifiuti valorizzati a valle della raccolta differenziata. Conta a inizio 2013 2.648 imprese consorziate, appartenenti all’intera filiera degli imballaggi in plastica (per le categorie C e D la partecipazione è del tutto volontaria) (Categoria A: imprese produttrici o importatrici di materia prima per la produzione di imballaggi in plastica; Categoria B: imprese produttrici o importatrici di imballaggi in plastica;Categoria C: imprese utilizzatrici che producono i propri imballaggi in plastica o importano merci imballate; Categoria D: imprese che riciclano o recuperano rifiuti di imballaggio in plastica). Opera secondo principi di efficacia, efficienza ed economicità per adempiere alle finalità di legge e raggiungere gli obiettivi di riciclo e recupero rispetto a tutte le tipologie di imballaggi in plastica immesse sul mercato (Fonte: www.corepla.it)
Diversi sono gli spunti di riflessioni portati all’attenzione del pubblico dai vari relatori intervenuti, a partire dal Presidente di Corepla, ing. Antonello Ciotti, il quale ha sottolineato come l’economia circolare convenga ai cittadini, poiché una raccolta differenziata di qualità consente ai Comuni di ridurre le tariffe, ed le principali evidenze empiriche sul fenomeno, soffermandosi sulla notevole crescita della raccolta, che ha ricordato le 960 kton di rifiuti di imballaggio in plastica (circa 60.000 in più rispetto al 2015, pari ad un +6,9%), delle quali circa la metà sono state avviate al recupero mediante il circuito delle piattaforme convenzionate Corepla. In particolare 15,8 sono i chilogrammi di imballaggi recuperati nel 2016 per ogni abitante, contro i 15,1 kg dell’anno precedente e i 13,9 kg del 2014, mentre solo una minima parte dei rifiuti plastici non riciclati è finito in discarica, mentre il rimanente è stato avviato a recupero energetico.
Immesso al consumo di imballaggi e recupero della plastica in Italia: alcuni dati. Nel 2015, l’immesso al consumo di imballaggi sul mercato nazionale, secondo i dati presentati dal CONAI nel “Programma generale di prevenzione e di gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio- Relazione generale consuntiva 2015”, si attesta a quasi 12,3 milioni di tonnellate, mostrando un aumento di circa 307 mila tonnellate rispetto al 2014 (+2,6 %) in linea con il quadro economico nazionale che mostra una lieve ripresa rispetto ai precedenti anni. Il dato di immesso sul mercato viene ricavato dalla produzione degli imballaggi vuoti sommata alle importazioni di imballaggi, al netto delle esportazioni. Si assume che la produzione annuale di rifiuti di imballaggio sia equivalente all’immesso al consumo di imballaggi nello stesso periodo. Nel 2015, la quantità di rifiuti di imballaggio avviata a recupero, sempre in base al suddetto Programma del CONAI, è pari ad oltre 9,6 milioni di tonnellate, facendo registrare un incremento del 5,4% rispetto al 2014, corrispondente in termini quantitativi a quasi 500 mila tonnellate. La quota che maggiormente incide sul recupero totale è quella relativa al riciclaggio che, per alcune tipologie di rifiuti, quali il vetro e acciaio, rappresenta l’unica forma di recupero. Si voglia notare che, nella quota recuperata delle frazioni in plastica, carta e alluminio sono inclusi anche i quantitativi di rifiuti avviati a riciclo all’estero. Nel dettaglio, l’85,2% del recupero complessivo, corrispondente a 8,2 milioni di tonnellate, è rappresentato dal riciclaggio, comprensivo anche della preparazione per il riutilizzo attraverso operazioni di rigenerazione o riparazione; il restante 14,8%, poco più di 1,4 milioni di tonnellate, costituisce il recupero energetico. Ebbene, tutte le frazioni merceologiche fanno registrare, nel 2015, un incremento nel recupero totale, ad eccezione dell’alluminio che presenta valori stabili: tra questi spicca il quantitativo recuperato delle plastiche (+9,4%), seguito da carta (+5,4%), legno (+4,5%), acciaio (+3,6%), e vetro (+2,8%) (Fonte: ISPRA, Rapporto rifiuti Urbani 2016).
Significative sono state le testimonianze portate da scienziati ed imprenditori, che consentito una visione a 360° gradi sulla filiera del recupero delle plastiche.
In sala esperti del settore come Michel Loubry (responsabile Marine litter PlasticsEurope), Loris Pietrelli (ricercatore Enea), Giorgio Zampetti (responsabile scientifico Legambiente) e Fabio Fava (Università di Bologna – Strategic Board Bluemed), di rappresentanti di innovative aziende di riciclo, come Palmino Di Giacinto (amministratore unico CIER), Emanuele Rappa (amministratore delegato Revet) e Michele Rasera (direttore generale Contarina) hanno portato le loro esperienze e gli studi condotti su riciclo e valorizzazione del materiale in esame.
In conclusione si è svolta una tavola rotonda sulla leadership italiana nel nuovo scenario europeo definito dal pacchetto sull’economia circolare, moderata dal giornalista del Sole 24 Ore Jacopo Giliberto, alla quale hanno partecipato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente della commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, il vicepresidente di Anci Federico Pizzarotti, il presidente Conai Roberto De Santis, il presidente Unionplast Giorgio Quagliuolo, il presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi e la presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni.
Legambiente è nata nel 1980, erede dei primi nuclei ecologisti e del movimento antinucleare che si sviluppò in Italia e in tutto il mondo occidentale nella seconda metà degli anni ’70. Tratto distintivo dell’associazione è stato fin dall’inizio l’ambientalismo scientifico, ovvero la scelta di fondare ogni progetto in difesa dell’ambiente su una solida base di dati scientifici, uno strumento con cui è possibile indicare percorsi alternativi concreti e realizzabili. Legambiente è un’associazione senza fini di lucro, frutto dell’impegno volontario di migliaia di cittadini che con tenacia, fantasia e creatività si impegnano per tenere alta l’attenzione sulle emergenze ambientali del Paese, con la più ampia diffusione capillare sul territorio: oltre 115.000 tra soci e sostenitori, 1.000 gruppi locali, 30.000 classi che partecipano a programmi di educazione ambientale, più di 3.000 giovani che ogni anno partecipano ai campi di volontariato, oltre 60 aree naturali gestite direttamente o in collaborazione con altre realtà locali (Fonte: www.legambiente.it)