In data 19 marzo u.s. Confindustria Cisambiente, unitamente alla altre Organizzazioni del settore Igiene Ambientale , ha sottoscritto il Protocollo di Intesa “Misure preventive anti –contagio COVID-19”. Il protocollo dà seguito all’Accordo Interconfederale Confindustria CGIL-CISL-UIL del 14 marzo u.s. ed è inerente alle “Indicazioni per la tutela della salute dei lavoratori negli ambienti di lavoro”.
Le direttrici del Protocollo
In sintesi, il protocollo è strutturato su tre direttrici:
- la prima inerente alla sensibilizzazione delle istituzioni in ordine alla natura di servizio pubblico essenziale delle attività di settore e della necessità di tutelare i lavoratori fornendo i DPI per il tramite della Protezione civile;
- la seconda parte inerente alle relazioni industriali che regolamenta il “comitato aziendale”, di cui alle disposizioni emergenziali citate, ed istituisce una comitato nazionale con una funzione di “raffreddamento” di eventuali aspetti problematici; vengono inoltre introdotte delle deroghe temporanee ad alcune disposizioni del CCNL finalizzate ad affrontare la difficile situazione in atto;
- la terza inerente alla normativa di emergenza recentemente emanata che detta delle linee guida per la definizione del “Piano di emergenza Coronavirus” nell’ambito di misure di prevenzione e contenimento ai sensi del DPCM 11.03.20
Le attività di sensibilizzazione
Con il protocollo vengono anche definite delle attività di sensibilizzazione, con particolare riferimento alle seguenti:
- viene rivolto un invito al Governo , ai Ministeri competenti, alla Protezione Civile, alle Regioni e all’ANCI a promuovere ogni azione che, partendo dalla specificità del servizio indispensabile per non aggravare l’emergenza sanitaria, consenta di garantire l’approvvigionamento dei dpi e di ogni altro bene necessario al pieno funzionamento della raccolta e degli impianti, richiedendo in particolare la possibilità di parificare le esigenze di approvvigionamento espresse dalle aziende dei servizi pubblici locali a quelle del comparto sanitario o della protezione civile, individuando soluzioni uniche per tutti, così come già opportunamente fatto in altre disposizioni di legge;
- vengono invitate le medesime Istituzioni a valutare la possibilità di sospendere le procedure di appalto già bandite, prorogando le attuali gestioni, per evitare di creare ulteriori criticità in questo delicato contesto quale conseguenza dell’avvicendamento tra operatori.
Le deroghe al CCNL
Le Parti hanno condiviso la necessità di sospendere, temporaneamente e limitatamente alla durata dello stato di emergenza nazionale, le procedure contrattuali relative alla modifica degli orari, quali nastri orari, durata massima orario giornaliero e settimanale e delle turnazioni (sfalsamento turni, orari differenziati) ed alla programmazione del periodo feriale, nel rispetto delle disposizioni di legge in materia, ferma restando peraltro in ogni caso la previa informazione e consultazione delle rappresentanze sindacali di cui all’art. 2, lett. b) del CCNL 10 luglio 2016 e del CCNL 6 dicembre 2016, da effettuarsi anche in via telematica. In linea con le disposizioni di cui al DL 18/20, le assenze dovute alla patologia da COVID-19 e quelle qualificate come malattia ai sensi delle disposizioni legislative emanate in relazione all’emergenza 2 epidemiologica da COVID-19 non sono utili ai fini del computo del periodo di conservazione del posto ( art .42 CCNL).
Il tavolo nazionale si porrà come entità di immediata mediazione di eventuali situazioni critiche e/o della richiesta di verifica della correttezza delle prassi adottate in relazione alle disposizioni del CCNL. Le parti datoriali e le Organizzazioni sindacali stipulanti, in tutte le proprie articolazioni anche territoriali, si sono impegnate a divulgare e far rispettare il protocollo nell’ottica del mantenimento di rapporti costruttivi e prioritariamente orientati alla risoluzione dell’emergenza ed al raggiungimento degli obiettivi del presente protocollo.
Misure di prevenzione e contenimento
Con il protocollo vengono definite le linee guida per la definizione del “Piano di emergenza Coronavirus” di cui al DPCM 11 marzo 20 e dell’accordo interconfederale 14.03.20.
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Il testo del Protocollo