Il Ministro dell’Ambiente, Gen. Sergio Costa, ha firmato il Regolamento End of Waste (eow) sui pneumatici fuori uso (PFU). A giugno si attende quello sul macero.
Un passo in avanti verso un’economia circolare
Il Decreto sui PFU segue quello riguardante i “prodotti assorbenti per la persona”, i c.d. “PAP”[1], che riguarda le operazioni di recupero condotte sui rifiuti da prodotti assorbenti per la persona, firmato il 15 maggio 2019 (il primo di questa categoria, varato nella gestione del Ministro Costa).
Cosa stabilisce il Regolamento
Nel dettaglio, con il Regolamento vengono stabiliti criteri e condizioni specifiche, nel rispetto delle quali la gomma vulcanizzata derivante da PFU cessa di essere qualificata come rifiuto, indicando:
- la tipologia dei rifiuti cui il regolamento si applica;
- le modalità di ricevimento e accettazione dei conferimenti;
- alcune caratteristiche dell’impianto;
- le modalità di controllo e verifiche dell’output per lotti di produzione per il rilascio della dichiarazione di conformità;
- i vincoli di conservazione della documentazione e di tracciamento;
- gli impieghi consentiti e i limiti di utilizzo della GVG (“Gomma Vulcanizzata Granulare”).
Perché un regolamento eow sui PFU?
La filiera del riciclo degli Pneumatici Fuori Uso genera valore economico, occupazione, consente benefici ambientali rilevanti per il Paese, riduce le emissioni climalteranti, i prelievi di materie prime, il consumo di acqua e favorisce gli investimenti delle aziende della green economy.
Un tessuto industriale articolato, sia sul fronte delle aziende di trattamento che delle aziende utilizzatrici del granulo e del polverino di gomma da riciclo degli Pneumatici Fuori Uso e che, grazie al Decreto End of Waste per la gomma vulcanizzata di PFU, potranno beneficiare di un definitivo slancio verso una sempre maggiore espansione delle applicazioni della gomma riciclata.
Le cifre del settore
Sono circa 400.000 le tonnellate di PFU che si generano ogni anno nel mercato del ricambio e della demolizione dei veicoli interessate dal decreto e circa 25 le aziende, con oltre 1.000 addetti, che sul territorio nazionale producono granulo da utilizzare in utili ed eccellenti applicazioni nel settore degli asfalti stradali, dell’impiantistica sportiva, dell’edilizia e dell’arredo urbano da parte di aziende specializzate.
Un sistema che garantisce la raccolta e recupero della totalità dei PFU generati da pneumatici regolarmente immessi sul mercato (uno contro uno) con una raccolta capillare e costante presso gli operatori del mercato del ricambio su tutto il territorio nazionale.
Si tratta di una filiera che, in 10 anni, ha trasformato gli PFU da problema da gestire a risorsa preziosa, consentendo la trasformazione in materia prima seconda di più della metà della quantità di PFU raccolta. Un settore che può rappresentare un volano per lo sviluppo di aziende e professionalità, con una sempre maggiore diffusione di utili applicazioni a beneficio dei cittadini.
I prossimi decreti EOW
Il primo dei prossimi decreti in rampa di lancio è quello relativo alla carta da macero, il cui rilascio è previsto per il prossimo giugno. In particolare, esposto ad operazioni di recupero, il macero può essere riutilizzato come materia prima nella manifattura di carta e cartone ad opera dell’industria cartaria e in industrie che utilizzano come riferimento la norma UNI EN 643[2].
L’altro invece riguarderà i rifiuti da costruzione e demolizione, che rappresentano una fetta preponderante della produzione italiana di rifiuti speciali. Si tratta, comprese le terre e rocce da scavo, di un quantitativo pari a circa 51 milioni di tonnellate annue.
Le dichiarazioni del Ministro Costa
Il Ministro: “Un elemento di forte stimolo e rilancio per le imprese, nel solco dell’economia circolare”
“A 400 mila tonnellate medie su base annua di questo tipo di rifiuti diamo una destinazione, trasformandoli in materia prima seconda – ha spiegato Costa – Si tratta di un decreto molto atteso dal mondo imprenditoriale. In due anni siamo riusciti a portarne a casa due: su pneumatici fuoriuso e prodotti assorbenti per la persona”.
“Firmato questo decreto lavoro al prossimo – aggiunge il Ministro – quello della carta da macero, che spero di firmare entro la primavera: parliamo di 6 milioni e mezzo di tonnellate su base annua. Subito dopo, ci sarà quello per i rifiuti da costruzione e demolizione, 51 milioni di tonnellate su base annua, circa il 70% dell’end of waste”.
[1] I rifiuti disciplinati dal Regolamento hanno una consistenza annua pari a 900 kton circa, che, altrimenti, verrebbero conferiti, per lo più, in discarica. Al contrario, attuando operazioni di recupero, ed in particolare effettuando un trattamento di sterilizzazione e separazione, si ottengono invece 3 materiali: miscela di plastiche, polimero superassorbente SAP e cellulosa a basso e alto contenuto di SAP.
[2] Le piu’ recenti evidenze statistiche prodotte da ISPRA, dicono che, nel 2018, la raccolta differenziata di carta e cartone dai rifiuti urbani e assimilati nel nostro Paese ha raggiunto la quota di circa 3,39 milioni di tonnellate, equivalente a più di 56,3 chilogrammi per abitante. Di queste, il 52,6% proviene dalle Regioni del Nord, il 24% da quelle del Centro e il 23,4% da quelle del Sud. Tutte le aree sono state interessate da una crescita dei volumi rispetto all’anno precedente, pari al 3% nel Nord, all’1,4% al Centro e al 9% nel Meridione.