È stato rinnovato, per il quinquennio 2023-2028, il Comitato Nazionale Albo Gestori Ambientali, che vede confermato alla Presidenza l’ing. Daniele Gizzi. Lo abbiamo intervistato ai nostri microfoni per approfondire tutte le tematiche rilevanti tra presente e futuro.
Profondamente rinnovato nella sua composizione, l’Albo gestori è pronto per affrontare le nuove sfide della legislatura 2023-2028. Quali sono le azioni e progettualità previste per il quinquiennio?
Le iscrizioni delle imprese all’Albo hanno visto un trend in continuo aumento negli ultimi 3 anni: ad oggi sono circa 167.000 le micro, piccole medie imprese, multiutility pubbliche e gruppi multinazionali iscritte nelle varie categorie (nel 2019 erano 152.000). Per quanto riguarda il “trasporto rifiuti” il numero di veicoli registrati ha sforato quota 751.000 ad oggi (nel 2019 erano 635.000). Tutto ciò ha ovviamente generato un notevole carico di lavoro sulla struttura dell’albo composta da circa 350 persone tra Segreteria nazionale e sezioni regionali che hanno gestito una crescita esponenziale del numero di provvedimenti annui da gestire (con un picco di 190.000 nel 2022). Questi numeri testimoniano una crescente attenzione verso la legalità, la tracciabilità e ci piace pensare che siano anche il frutto delle azioni di comunicazioni introdotte durante gli ultimi 2 anni, tutte volte ad accorciare la distanza tra imprese e istituzioni.
L’obiettivo è rafforzare tutte le azioni di comunicazione esistenti e progettarne di nuove. La newsletter rivolta alle imprese (News@lbo) che oggi raggiunge 16.000 iscritti verrà implementate e rafforzata nei contenuti con l’obbiettivo di raggiungere più imprese possibili. Proseguirà la pubblicazione di Video Tutorial per l’illustrazione dei contenuti delle delibere circolari pubblicate. La sezione “L’Albo Risponde” sul sito istituzionale verrà implementate da nuove FAQ delle imprese e relative risposte liberamente consultabili.
Il profilo Linkedin che oggi conta circa 8.600 follower (erano 2.000 a fine 2020) dovrà assumer e sempre più importanza nel divulgare i contenuti prodotti dall’ente.
Nel corso degli anni continuerà l’intesa attività di informazione e formazione degli operatori, delle imprese e degli enti di controllo sulla dematerializzazione dei provvedimenti di iscrizione all’Albo. per fare in modo che sempre più soggetti aderiscano a questa nuova modalità digitale, che ricordo essere facoltativa rispetto alla gestione cartacea. Ad oggi circa 33.000 imprese (circa il 20%) hanno generato il proprio QR code attestante l’autorizzazione necessaria, numeri incoraggianti considerando i pochi mesi di attività della nuova diposizione, che testimoniano che le imprese sono pronte alla digitalizzazione.
Altre linee progettuali già avviate che si svilupperanno nel breve e medio periodo riguarderanno il trasporto dei RAEE (cat. 3bis) e le imprese delle bonifiche (cat.9 e 10).
È diventato necessario introdurre semplificazioni per il trasporto dei RAEE: l’obiettivo è fare in modo che le imprese già iscritte in categoria 2bis (trasporto dei propri rifiuti, autorizzate anche al trasporto dei RAEE si iscrivano anche alla cat.3bis (specifica per i RAEE) alla quale oggi risultano iscritte solo 10.000 imprese, troppo poche rispetto al numero stimato complessivo nazionale dei soggetti coinvolti pari a circa 200.000.
È stato pubblicato on line “Rembook” una fotografia delle imprese operanti nel settore delle bonifiche dei siti contaminati e dei beni contenenti amianto (cat. 9 e 10): numero di addetti diretti, tecniche di bonifica mettono in campo, quota parte del fatturato dedicato alle bonifiche, quante sono le imprese che effettuano “pronto intervento ambientale, etc. Fotografia ottenuta consultando una base di circa 5.000 imprese mediante la somministrazione di un questionario on line al quale hanno risposto circa 800 operatori privati (PMI per la maggior parte). Il progetto, che ha visto la collaborazione di ISPRA, del Commissario Unico per le bonifiche e di RemTech (FERRARA EXPO) ha l’obiettivo nei prossimi anni di crescere e di essere popolarlo con il maggior numero di dati in modo tale da renderlo “dinamico” e costantemente aggiornato.
Tutte le azioni progettuali che verranno messe in campo saranno finalizzate sia a far conoscere sempre di più l’Albo presso tutti gli stakeholder, sia a favorire e semplificare, ne rispetto delle norme e nel solco della tracciabilità e legalità, l’operatività quotidiana delle imprese iscritte , dotandole di nuovi strumenti e servizi.
Tracciabilità dei rifiuti: già dal dicembre del 2024 le imprese del primo scaglione, obbligate ad adottare le procedure del sistema, dovranno adottare il RENTRI. Come è andata la sperimentazione, e come sta procedendo il percorso verso l’introduzione del nuovo modello informatico?
Premesso che la titolarità del RENTRI è del MASE che ne regolamenterà le procedure operative gestendo i dati e le informazioni, l’albo, in virtù del suo elevato livello di digitalizzazione, è stato chiamato dal ministero a fornire il proprio supporto tecnico operativo unicamente nelle fasi di sperimentazione prototipale e di test di avvio della piattaforma.
Durante la fase di sperimentazione prototipale, avviata a fine 2021 e conclusasi con la pubblicazione del DM 59/2023, circa 1.900 utenti appartenenti ad imprese e organizzazioni imprenditoriali sono stati accreditati nel sistema ed hanno sperimentato circa 500.000 movimentazioni virtuali (compilazione di registri di carico e scarico e F.I.R), sia mediante l’interoperabilità dei software gestionali da loro normalmente utilizzati, sia attraverso le modalità messe a disposizione per operare direttamente nel prototipo Da inizio 2024 il Ministero ha richiesto all’Albo il supporto tecnico operativo su due linee principali di intervento in questa nuova fase di avvio di test: la verifica delle principali funzionalità delle applicazioni e dei servizi di supporto presenti all’interno del portale (test area demo); l’avvio della sperimentazione del FIR digitale in condizioni di utilizzo reali con app da mobile. L’obiettivo è quello di far testare il sistema a regime (e non più il prototipo) a tutti gli operatori che per scelta non si vorranno dotare di sistemi gestionali, operando direttamente nel portale e parallelamente consentire alla software house di adeguare i sistemi gestionali oggi esistenti sul mercato per renderli completamente interoperali con il sistema.
Il Responsabile tecnico gestione rifiuti costituisce una figura chiave per l’iscrizione alle categorie dell’albo e, per questo motivo, rimane indispensabile per lo svolgimento delle attività di gestione dei rifiuti e bonifica dei siti contaminati. Tuttavia, le rilevazioni empiriche, dopo la scadenza del periodo transitorio 2017-2023 mostrano che molti RT, in carica per il criterio degli anni di esperienza, non hanno ancora affrontato e superato la verifica che consente l’accesso (ovvero la conferma) alla professione. Mancherebbero, quindi, figure che consentono la prosecuzione delle attività aziendale. Oltre alle sessioni straordinarie di verifica, come si intende affrontare e risolvere questo problema?
Verrà messa in cantiere una riforma complessiva sul Responsabile Tecnico (RT): cedo che per poter riformare una materia diventata così complessa è necessario fare chiarezza e definire lo stato dell’arte: è importante redigere un “testo coordinato” di tutte le delibere e circolari intervenute in materia “RT” dal 2017 ad oggi che verrà pubblicato sul sito istituzionale. Il “Testo coordinato RT” servirà come punto di partenza per una profonda riforma chepotrebbe portare l’Alvo a richiedere anche modifiche legislative di norme primarie (DM 120/14).
Ma una riforma della materia è già iniziata nel corso dell’ultimo anno: oltre ad aver pubblicato recenti delibere volte a favorire la semplificazione è stato notevolmente aumentato il numero delle sessioni d’esame per le verifiche di idoneità, istituendo anche sessioni straordinarie che andranno avanti fino al 15 aprile 2024. Per dare un’idea dello sforzo organizzativo logistico del sistema “Albo” – basti pensare che le 85 sessioni d’esame del 2023 hanno ospitato circa 14.500 candidati a fronte dei 4.500 dell’anno precedente.
Per quanto compete il Comitato nazionale dell’albo sono stati già avviati due importanti progetti: una revisione profonda dei quiz da sottoporre ai candidati in sede d’esame e la totale digitalizzazione dell’esame che diverranno totalmente “paperless”: i candidati verranno dotati di tablet e questo velocizzerà le sessioni di esame con vantaggi per i candidati ma anche per le Sezioni Regionali.