E’ stato lanciato il primo avvertimento da parte della Commissione europea all’Italia lo scorso 30 ottobre 2020 in relazione al ritardo nell’emanazione del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti radioattivi.
La Direttiva Euratom 2011/70
Con una Direttiva, la n. 2011/70 Euratom (recepita in Italia attraverso il Dlgs n. 15 del 4 marzo 2014, n. 15) che istituisce un quadro comunitario per la gestione responsabile e sicura del combustibile nuclear, si impone all’Italia, ed in generale agli Stati membri della Comunità europea di elaborare e attuare Programmi nazionali per la gestione di tutto il combustibile nucleare esaurito e di tutti i rifiuti radioattivi generati nel loro territorio, dalla produzione allo smaltimento, al fine di proteggere i lavoratori e la popolazione dai pericoli dovuti alle radiazioni ionizzanti.
L’obiettivo generale della politica è di istituire nell’UE un quadro normativo che disciplini la gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, in quanto parte integrante di un utilizzo sicuro e sostenibile dell’energia nucleare per la produzione di energia elettrica dal nucleare e delle radiazioni ionizzanti nel campo della medicina, dell’industria, dell’agricoltura, della ricerca e dell’istruzione.
La situazione italiana
In Italia, in particolare, il combustibile nucleare esaurito e la maggior parte dei rifiuti radioattivi derivano dalla disattivazione delle centrali nucleari che hanno prodotto energia elettrica fino alla seconda metà degli anni ottanta.
Nell’ambito del Trattato Euratom si è valutato che l’onere della decisione e dell’impegno ad attuare lo smaltimento in modo sicuro e definitivo del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi non possono essere demandati alle generazioni future.
Il problema della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi è chiaramente un ambito in cui la legislazione nazionale richiede l’integrazione con quella comunitaria, a causa dell’aspetto transfrontaliero della sicurezza.
Allo stesso tempo il mercato interno richiede che vengano garantite condizioni di concorrenza eque onde evitare distorsioni della concorrenza stessa.
Inoltre, in seguito all’adozione della direttiva 2009/71/Euratom che istituisce un quadro comunitario per la sicurezza nucleare degli impianti nucleari, lo sviluppo di una legislazione derivata dell’UE sulla gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi rappresenta il passaggio logico successivo.
Il programma nazionale
Il primo Programma nazionale avrebbe dovuto essere presentato entro il 23 agosto 2015. Di qur l’apertura della procedura di infrazione con l’emissione della lettera di costituzione in mora. Allo stesso tempo occorre sottolineare come l’Italia, col un DPCM del 30 ottobre 2019, in vigore dal 1° novembre 2019 ha definito -seppure in ritardo- il Programma nazionale per la gestione del combustibile esausto e dei rifiuti radioattivi. Si ritiene che la procedura di infrazione si possa chiudere dopo la risposta dell’Italia alla Commissione (che deve avvenire entro due mesi).