La trattativa per il rinnovo del contratto del settore ambientale sta attraversando una fase di criticità durante la quale le Organizzazioni sindacali hanno dichiarato lo sciopero del settore. Le associazioni datoriali hanno, fin dall’inizio delle trattative, manifestato la forte volontà di elaborare un contratto unico di filiera che includa anche le attività di smaltimento, riciclo e recupero e che, per la prima volta in Italia, rappresenti unitariamente tutte le aziende del settore, introducendo così un elemento di forte semplificazione ed efficienza.
Molti sono i punti di convergenza emersi durante le trattative, in particolare legati alla salute e sicurezza sul lavoro, ma altrettanti sono quelli che ci separano. Le organizzazioni sindacali sembrano non cogliere la complessità del nuovo contesto, rappresentato da una regolazione invasiva tesa a riconoscere al gestore i costi di gestione efficienti e non più a piè di lista, dall’affacciarsi con sempre maggiore insistenza di contratti che rispetto a quello del settore ambientale distorgono la concorrenza, con il beneplacito di alcune sentenze della giustizia amministrativa e della deregulation sugli appalti. Risulta evidente che in questo clima di incertezza, il nuovo contratto debba assumere quei criteri di competitività che ne favoriscano l’applicabilità e la diffusione. Rispetto alla disciplina vigente, si impone un cambio di rotta che restituisca al datore di lavoro quegli elementi tipici di flessibilità improntati ad una efficiente conduzione dell’azienda e dell’organizzazione del lavoro, anche favorendo lo sviluppo di una retribuzione variabile legata ai risultati economici aziendali e al raggiungimento dei requisiti qualitativi e di efficienza imposti dall’Autorità Arera incaricata della regolamentazione delle tariffe per la raccolta rifiuti.
Su questi temi che comprendono quindi: l’orario di lavoro, le relazioni sindacali e gli adeguamenti economici, le distanze sono ancora importanti. Confidiamo in una presa di coscienza delle organizzazioni sindacali e dei lavoratori del settore per una rapida ripresa delle trattative che ci trova, come Confindustria Cisambiente, in prima linea e fortemente motivati ad una positiva conclusione del rinnovo di quello che dovrà essere il contratto unico del settore ambientale.