L’economia circolare con i fatti non con le parole 11 imprenditori si sono alleati nella ReLife, una spa costituita per raccogliere, selezionare, rigenerare la carta e chiudere il ciclo delle risorse in un cerchio di uso e riuso.
Al centro del progetto ci sono il gruppo Benfante (storica azienda genovese di Sant’Olcese guidata dai fratelli Marco e Paolo Benfante e attiva in tutto il Nord Italia nel recupero della carta usata e di altri scarti rigenerabili , specializzato nel rcupero della carta da macero, e la Cartiera di Bosco Marengo (Alessandria), con la partecipazione del fondo private equity Xenon e con gli altri partner.
Il nuovo gruppo del reciclo e della produzione di carta e cartoncino ha un fatturato stimato sui 140 milioni (una novantina di milioni di giro d’affari è l’apporto del gruppo Benfante), 360 dipendenti, 500 mila tonnellate annue di rifiuti selezionati in una dozzina di impianti, 120 mila tonnellate l’anno di bobine di carta prodotta.
Le condizioni del mercato sono il primo motivo della scelta. Mentre la Cina ha smesso di approvvigionarsi di materiali rigenerati di qualità modesta e ha deciso di selezionare con grande accuratezza le fonti del riciclo, mettendo in difficoltà il mondo internazionale del riciclo, al tempo stesso il mercato italiano della raccolta differenziata continua ad allargarsi aumentando l’offerta di materiali da rigenerare. In contemporanea è modesta la domanda dell’industria a valle che riutilizza i materiali da riusare (carta, vetro, plastica, metalli, legno) e in contemporanea l’attività di trattamento dei rifiuti appare in forte sofferenza per mancanza di impianti di smaltimento. Una “tempesta perfetta” che potrebbe generare una un’emergenza rifiuti in italia e che potrebbe schiacciare le aziende meno strutturate del settore”.
La forza dell’economia italiana risiede nella capacità del suo tessuto imprenditoriale: 6 milioni di imprese che, con l’energia e le capacità individuali, sono state in grado di generare un valore secondo a pochi altri Paesi nel mondo.
La tradizione di tale capacità è spesso tramandata da generazione a generazione, e lo sviluppo si è conservato gelosamente in linea diretta. Questa dinamica è particolarmente evidente nel settore della raccolta e recupero di rifiuti, dove i costi della logistica e il basso valore aggiunto hanno contribuito a creare un mercato popolato da una miriade di microimprese della rigenerazione (oltre 600 nel solo settore della carta da macero), che raramente superano i 60 km di raggio d’azione, faticosamente raggiungono economie di scala apprezzabili e difficilmente hanno capacità di fare investimenti strategici. il cui bacino di raccolta di rado supera i 60 km di raggio. Fondamentale acquisire dimensioni adeguate ed economie di scala tramite anche l’integrazione nel ciclo del materiale . “E’ il primo passo verso l’integrazione industriale finalizzata a generare il massimo valore nella filiera del riciclo”, conferma Enzo Scalia, managing director di Benfante.
L’obiettivo è arrivare in pochi anni a un raddoppio del fatturato sia attraverso l’allargamento del mercato sia attraverso i processi di acquisizione.
Per andare oltre questo orizzonte troppo limitato 11 imprenditori italiani, con il supporto di Xenon Private Equity, creano ReLife Group.
L’incontro tra il Gruppo Benfante, già operativo con un network di aziende di raccolta, trasporto, selezione di materiali recuperabili, e la Cartiera Bosco Marengo, produttore di cartoncino da carta recuperata, realizza il primo passo verso l’integrazione industriale finalizzata a generare il massimo valore nella filiera del riciclo.
ReLife Group unisce alla tradizionale efficienza e capacità creativa dell’impresa familiare la forza di un gruppo presente sua una vasta porzione del territorio nazionale, strutturato per valorizzare al massimo le economie di scala e offrire un network articolato di competenze.Affidare i propri rifiuti a chi può garantire molteplici soluzioni e ottimizzazione dei costi assicurando al contempo trasparenza, tracciabilità e professionalità, diventa la scelta vincente per dare valore ai materiali e
assicurare la chiusura del ciclo ambientale.
I numeri di ReLife Group
- 140 milioni annui di fatturato complessivo
- 360 dipendenti
- 500 mila tonnellate di rifiuti selezionati
- 120 mila tonnnellate di bobine prodotte da carta riciclata
- 13 Impianti in Italia
- 260 mila metri quadrati di spazi industriali dedicati al recupero e riciclo
- 790 mila tonnellate autorizzate al trattamento di rifiuti
- 320 anni di esperienza totale come somma di singole storie di successo