Pubblicato il contributo di Confindustria Cisambiente.nella rubrica POINTs di nonsoloambiente.it, dedicata a raccogliere ed ascoltare le associazioni di categoria in merito a dati, notizie di attualità nonché decreti legislativi e norme di riferimento.
Vent’anni di 231: le Aziende ambientali si avvalgono di questa importante Norma.
Tra le numerose attività che hanno contraddistinto il 2021, Confindustria Cisambiente, diretta da Lucia Leonessi, si è resa protagonista della realizzazione e redazione della Prima Edizione delle “Linee Guida 231” con specifico riferimento alle aziende che operano nel settore “Ambiente”. Confindustria Cisambiente si è costituita per tutelare gli interessi delle Imprese che operano nei settori della gestione dei rifiuti urbani e speciali con la missione di affrontare le sfide e le problematiche legate ai servizi, agli impianti di smaltimento, di recupero e lavorazione di materia ed energia dai rifiuti, promuovendo e curando l’attività istituzionale, sindacale e tecnico scientifica del settore ecologico, ultimo, ma non ultimo, rendendo concreti i principi dell’economia circolare.
Le nuove linee guida “231” di Confindustria Cisambiente
Il lavoro eccellente condotto dal dott. Gabriele Zito, Revisore dell’Associazione, in stretta sinergia con tutta la struttura di Confindustria Cisambiente ha portato all’approvazione delle Linee Guida da parte del Ministero di Giustizia il 25.10.2021. Come noto l’importanza di avere un modello gestionale ha coinvolto dapprima le imprese medio-grandi che hanno formalizzato ai sensi del D.Lgs 231.01 quanto era già operante nelle proprie organizzazioni, e si è poi esteso anche alle medie-piccole imprese, che hanno adattato il proprio sistema organizzativo, migliorandolo e valutandone periodicamente la ‘tenuta’ rispetto alle possibili fattispecie fra quelle annoverate nei retai presupposto.
In questo fenomeno il ruolo di Confindustria è stato importante nel porre sull’argomento una grande attenzione. Le nuove linee guida di Confindustria di giugno 2021, approvate dal Ministero della Giustizia, sono l’alveo all’interno del quale tutto il sistema confindustriale intende muoversi e consistono nella realizzazione di procedure organizzative e attribuzione di opportuni compiti al personale, adottato da persona giuridica, o associazione priva di personalità giuridica, volto a prevenire la responsabilità penale degli enti.
In particolare, il regime di responsabilità “da reato”, come evidenziato dal Direttore Area Tecnica Confindustria Cisambiente Stefano Sassone, è un regime introdotto dal D. Lgs. n. 231/2001 (c.d. “responsabilità amministrativa 231”), derivante dalla commissione o tentata commissione di determinate fattispecie di reato nell’interesse o a vantaggio degli enti stessi, che si affianca alla responsabilità penale della persona fisica che ha commesso il reato. L’introduzione di questo nuovo ed autonomo tipo di responsabilità consente di colpire direttamente il patrimonio degli enti che abbiano tratto un vantaggio dalla commissione di determinati reati da parte delle persone fisiche autori materiali dell’illecito penalmente rilevante – che “impersonano” la società o che operano, comunque, nell’interesse di quest’ultimo.
La costruzione di tali modelli è solamente uno dei tanti servizi che si intende promuovere con Cisa Servizi, la società di servizi dell’Associazione, che realizza, a favore delle Aziende che intendono svilupparlo, un modello organizzativo ed aziendale virtuoso come quello appena richiamato. In una recente pubblicazione della Fondazione CNPA (Centro Nazionale Difesa e Prevenzione Sociale), è emerso che, da un’analisi riguardante il periodo 2016-2019, le iscrizioni dei procedimenti ex DLgs 231/01 vedono al primo posto i reati ambientali con il 25% del totale ed un rilevante distacco rispetto le altre fattispecie. Per questo motivo, e non solo, Confindustria Cisambiente ha ritenuto importante affiancare le proprie associate nell’approfondire specifiche linee guida che più da vicino potessero osservare le problematiche in questo delicato settore.