ISPRA ha presentato la nuova edizione del Rapporto Rifiuti Urbani di ISPRA. Dai dati, riferiti all’anno 2021, emerge una crescita della produzione e l’incremento della quota di rifiuto raccolto in modo differenziato.
Le principali evidenze
Molti gli aspetti interesse emersi dal rapporto.
Produzione
Dopo gli anni della pandemia, torna a crescere la produzione degli urbani nel 2021 (+2,3%).
Raccolta differenziata
Aumenta la raccolta differenziata quasi ovunque.
Le prospettive per il futuro
L’istituto sottolinea come:
- sia urgente potenziare il riciclo;
- dimezzare il conferimento in discarica.
Risultati nel complesso significativi per la raccolta differenziata; il dato medio si attesta sul 64%, mentre per quanto riguarda, nel particolare, a livello regionale:
- Veneto (76,2%) e Sardegna (74,9%), registrano le percentuali più alte, tra le nove regioni che superano l’obiettivo del 65%.
- molto vicino a raggiungere il target anche l’Abruzzo (64,6%), seguito da Toscana e Valle d’Aosta;
- significativo balzo in avanti per la Basilicata, che con un aumento di 6 punti rispetto al 2020 raggiunge il 62,7%;
- ancora al di sotto del 50% la Sicilia (46,9%) che, tuttavia, fa segnare un progresso importante di + 4,7 punti rispetto alla percentuale del 2020;
- i livelli più elevati di raccolta differenziata si rilevano per la provincia di Treviso, che nel 2021 raggiunge l’88,6%, seguita da Mantova (86,4%) e Belluno (83,8%), mentre tra le città metropolitane, sempre in crescita la percentuale di Cagliari con il 74,4%, come negli anni precedenti;
Inoltre nel rapporto si sottolinea come la spinta della differenziata ha determinato negli anni una crescente richiesta di nuovi impianti di trattamento, soprattutto per la frazione organica, ma non tutte le regioni dispongono di strutture sufficienti a trattare i quantitativi prodotti.
Le forme di gestione dei rifiuti
Il trattamento dell’organico
Nel 2021 la quota dei rifiuti organici avviati al trattamento cresce di 190 mila tonnellate, pari al 2,9%. Oltre la metà degli impianti operativi per la gestione dei rifiuti (657 in tutta Italia) si occupa di trattare questa frazione.
Il ricorso alla discarica
Nonostante nell’ultimo decennio il ricorso alla discarica si sia ridotto del 52%, occorre dimezzare in tempi brevi questa forma di smaltimento, che riguarda quasi 5,6 milioni di tonnellate di rifiuti urbani (il 19% dei rifiuti prodotti).
La gestione dei rifiuti di imballaggi
Particolare attenzione da parte dell’Europa è rivolta agli imballaggi e ai rifiuti da imballaggio, con ambiziosi obiettivi di riciclaggio al 2025 e al 2030. Con l’applicazione delle nuove metodologie di calcolo gli obiettivi previsti per il 2025 sono praticamente già raggiunti per tutte le frazioni di imballaggio, ad eccezione della plastica.
Necessario incrementare il riciclaggio di quest’ultima, pari al 47%, per raggiungere l’obiettivo del 50% intervenendo con nuove tecnologie di trattamento, soprattutto per quelle tipologie di rifiuti che sono ad oggi difficilmente recuperabili mediante processi di tipo meccanico.
Le forme di esportazione dei rifiuti
Nel 2021 i rifiuti urbani esportati sono 3 volte superiori a quelli importati: l’Italia ne ha portati fuori 659 mila tonnellate, mentre l’import è di 219 mila. Campania e Lazio sono le due regioni che esportano maggiormente i propri quantitativi. Austria, Portogallo e Spagna i Paesi dove destiniamo più rifiuti urbani.
I costi
In merito ai costi di gestione dei rifiuti urbani, si segnala quanto di seguito:
- il costo medio nazionale annuo pro capite di gestione dei rifiuti urbani è pari a 194,5 euro/abitante (nel 2020 era 185,6) in aumento di 8,9 euro ad abitante;
- i costi più elevati si rilevano al Centro con 230,7 euro/abitante, segue il Sud con 202,3 euro/abitante, mentre al Nord il costo è pari a 174,6 euro/abitante.
PNRR e gestione dei rifiuti
Sul fronte del PNRR, il 2021 è stato l’anno della prima attuazione del Piano grazie all’adozione delle riforme strutturali associate alla missione transizione verde ed economia circolare (M2C1).
Obiettivo è dotare tutto il Paese di una rete omogenea di impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti, colmando il divario esistente fra Nord e Centrosud e riducendo i conferimenti in discarica.
Sono 2,1 i miliardi di euro destinati alle due linee di investimento per le attività di gestione dei rifiuti (1,5 miliardi) e a progetti innovativi di economia circolare (600 milioni). Ispra è impegnata nell’attività di selezione dei progetti.
Tutti i dati nel dettaglio sono pubblicati e scaricabili dal sito del Catasto Nazionale dei Rifiuti:
http://www.catasto-rifiuti.isprambiente.it/