Importanti dichiarazioni rilasciate dal nostro Vice Presidente Energia Confindustria Cisambiente, Agostino Re Rebaudengo, sul tema della transizione ecologica.
“Il nostro Paese è tra i maggiori importatori di combustibili fossili d’Europa. Nel 2019 (anno pre-COVID), l’import di combustibili fossili ci è costato circa 45 miliardi di euro. Nel 2022 questa spesa, ai valori correnti del gas e del petrolio che sembrerebbero essere sostanzialmente confermati dai futures, potrebbe salire a 120 miliardi, sempre che la delicata situazione geopolitica, Ucraina in particolare, non ‘precipiti’. Da questi dati risulta indispensabile:
- accelerare sulla transizione energetica. Infatti, se avessimo già raggiunto il target 2030 di mix elettrico (72% di rinnovabili rispetto all’attuale 40%) potremmo quasi dimezzare, nel 2022, la spesa per l’import dei fossili, con un risparmio di circa 50 miliardi di euro rispetto ai 120, e le emissioni di CO2, con vantaggi enormi per il clima e l’aria che respiriamo.
- Per non bloccare la realizzazione degli impianti per la produzione di biometano da FORSU è necessario che per i progetti che, alla data del 31 dicembre 2022, siano in costruzione o siano oggetto di concessioni pubbliche o altre forme di partenariato pubblico-privato, sia consentito di mantenere l’attuale regime di incentivazione di cui al DM 2 marzo 2018 oggi vigente, con l’obbligo di entrare in esercizio entro il 30 giugno 2026.
- Emanare un nuovo DM biometano, per gli impianti che stanno iniziando l’iter autorizzativo, adeguato nei sostegni, per arrivare a coprire il 15% dei consumi gas entro il 2030.
- Rendere effettivo l’uso del CSS nella maggior percentuale possibile (fino al 100%) nelle cartiere, nei cementifici e in tutte le applicazioni compatibili. Questo permetterà sia la riduzione dei costi di importazione dei combustibili fossili sia la riduzione delle emissioni di CO2 rispetto all’uso del carbone”.