Uniti contro le mafie. C’è la forte necessita di un dialogo maggiore tra Prefetture e Impresa perché le interdittive servano a tutelare anche l’economia.

Il direttore generale Leonessi: “Il fenomeno penalizza anche le imprese sane”.

In rappresentanza delle aziende del settore dell’ambiente e delle energie rinnovabili, il direttore generale di Confindustria Cisambiente, Lucia Leonessi, ha partecipato il 14 dicembre all’incontro sulla prevenzione delle infiltrazioni mafiose nei settori amministrativi ed economico-finanziari, presso la prefettura di Milano. L’iniziativa è stata organizzata dell’Associazione sindacale dei Funzionari prefettizi (SINPREF). Per l’articolo di presentazione dell’evento, cliccare qui.

Le dichiarazioni

Il direttore generale di Confindustria Cisambiente, Lucia Leonessi ha così sintetizzato il suo intervento al convegno: “Nel nostro Paese la criminalità organizzata rappresenta una piaga di dimensioni enormi, che agisce in maniera talmente ramificata da compromettere l’equilibrio dello Stato, non solo sul piano economico e della sicurezza, ma, anche in materia di ambiente, salute, libertà e istruzione, tanto da rappresentare un cancro sociale ineguagliabile.  Tuttavia, lo strumento interdittivo implica una valutazione discrezionale da parte dell’autorità prefettizia in ordine al pericolo di infiltrazione mafiosa, che a volte diviene letale per l’impresa, poiché, esulando dal ruolo di tutela all’imprenditore soggiogato, ne paralizza l’attività economica, spesso a spese delle risorse umane impiegate. È d’uopo considerare, inoltre, che trattandosi di uno strumento amministrativo e non penale, sono precluse all’imprenditore colpito tutta una serie di tutele giurisdizionali sicché, anche quando l’autorità percepisce l’errore l’impresa si trova in uno stato di decozione irreversibile. Come associazione di categoria di un settore importante quanto delicato, è nostro obiettivo dialogare con le istituzioni perché questo strumento torni ad avere ruolo di tutela del tessuto economico e non afflittivo nei confronti dell’imprenditore estraneo ad attività criminali.

Quando, invece, lo strumento è ancorato a elementi riscontrabili, è di grande utilità ma sarebbe auspicabile la previsione di uno stabile rapporto di collaborazione qualificato tra il sistema associativo e le Prefetture, così da consentire anche segnalazione di situazioni da attenzionare in ottica di prevenzione amministrativa efficace”.

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Ecco alcune foto ed articoli relativi all’evento.

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